Anche se la miniaturizzazione e la digitalizzazione rischiano di rendere i cd sempre più obsoleti, sono ancora molte le persone che li impiegano: non parliamo solo dei cd musicali, ma di tutti i dischi che vengono utilizzati come supporti per gli scopi più differenti, dalla conservazione di file alla riproduzione di video. L’usura, però, è sempre in agguato e il pericolo che, con il passare del tempo, un cd si rovini è molto elevato. Vale la pena, quindi, di sapere quali sono gli accorgimenti da adottare per impedire che ciò si verifichi. Ovviamente, la prevenzione è fondamentale: il che vuol dire, per esempio, evitare di appoggiare i cd su superfici non adeguate e, più in generale, tenerli sempre nella propria custodia. Per avere la certezza che un cd graffiato torni a funzionare, c’è bisogno di un po’ di garza, di un tubetto di dentifricio, di una pezza e di ossido di cerio.
Per prima cosa è necessario passare sulla superficie del cd la pezza – può trattarsi di un panno morbido, ma anche di un semplice pezzo di lenzuolo -: questa operazione è fondamentale per eliminare le tracce di polvere eventualmente presenti. A questo punto, occorre applicare una punta di dentifricio su un pezzo di garza, come se si avesse a che fare con della pasta abrasiva, strofinando poi la garza stessa su tutta la superficie, ovviamente concentrando l’attenzione sui punti in cui si trovano i graffi. Il dentifricio deve essere lasciato in posa per alcuni minuti: dopodiché lo si può togliere ponendo il cd sotto il getto dell’acqua corrente, eventualmente aiutandosi con le mani per rimuovere tutti i residui. Si tratta, come si può immaginare, di azioni da eseguire con la massima cura: se così non fosse, si correrebbe il pericolo di provocare danni ancora più seri.
Per asciugare il cd, la soluzione ideale sarebbe quella di ricorrere all’aria compressa, che ha il pregio di non forzare il cd e di non sottoporlo ad alcun tipo di sforzo o trauma meccanico. Al supermercato si trovano facilmente bombolette di aria compressa in vendita per pochi euro, ma se non si vuole usarle si può impiegare un normale asciugamano, a condizione che sia il più possibile morbido. La superficie non deve essere strofinata ma tamponata. Quando il cd è pronto, non resta altro da fare che inserirlo nel lettore, che sia del computer o dello stereo: se tutte le operazioni sono state eseguire a regola d’arte, funzionerà alla perfezione, senza salti o altre imprecisioni.
Un ulteriore suggerimento relativo alla cura e alla manutenzione di un cd prevede di metterlo per una decina di ore in freezer: tale procedura è raccomandata nel caso in cui si abbia la necessità di procedere all’estrazione e al recupero di dati. Una volta tolto dal congelatore, tutti i dati potranno essere ripristinati come desiderato, ricordando – però – che al termine il cd non potrà più essere utilizzato e dovrà essere gettato nella spazzatura. Va ricordato che i graffi in un cd di solito partono dalla parte interna, cioè dal centro, per poi diffondersi verso l’esterno; a volte, comunque, accade il contrario e questi graffi sono più dannosi.
Sempre a proposito di recupero di dati da un cd, su Internet si possono trovare dei software ad hoc, sia gratuiti che a pagamento, che permettono di raggiungere questo obiettivo senza difficoltà. Un esempio di programma free è CD Recovery Toolbox, che può essere scaricato senza pagare un centesimo, ma molto efficace si rivela anche Roadkil, che viene messo a disposizione dalla Unstoppable Copier; un vantaggio fornito da questo prodotto è che può essere messo in pausa: ciò implica che, nel caso in cui il recupero di file comporti più tempo rispetto al previsto, la sessione può essere bloccata e salvata e il lavoro può essere ripreso in un secondo momento, in base alle proprie esigenze.