Ce l’abbiamo fatta. Abbiamo resistito alle vacanze e alla prova costume. Anzi, siamo stati anche più bravi perché, anche se le ferie sono state concentrate, abbiamo sfruttato il tempo a disposizione per tutti i buoni propositi di muoverci di più e mangiare meglio. Bene, adesso che siamo tornati al lavoro non resta che preservare un po’ di questa solare energia vacanziera e trasformare in abitudini di vita i benefici della bella stagione. Poiché le abitudini cambiano con le stagioni, però, per restare in forma non dobbiamo semplicemente ripetere per il resto dell’anno quello che abbiamo fatto in estate. Sarebbe materialmente impossibile e finiremmo per sentirci frustrati. L’idea è piuttosto quella di mantenere alta l’attenzione al nostro benessere a partire dalla nostra alimentazione, con tre semplici mosse quotidiane. Un po’ il latte-tonico-crema della nostra vita a tavola.
Teniamo un diario alimentare. Chi è stato seguito da un dietologo o da un nutrizionista sa che questo è il primo compito “dimagrante”, prima ancora di decidere che cosa mettere sotto i denti. Scrivere nero su bianco quello che mangiamo (t-u-t-t-o quello che mangiamo e beviamo) è spesso sconvolgente: sulla carta “si vede” quanto la nostra idea di alimentazione sana sia in realtà costellata di merendine, snack, fuoripasto e altrettanto manchevole di acqua, frutta e verdura. Questi gli errori più comuni che emergono, anche da parte di coloro che sostengono di ingrassare per colpa di un fantomatico “metabolismo lento”. Se all’elenco (completo) del cibo aggiungiamo l’annotazione dell’orario avremo un elemento in più su cui basarci per comprendere meglio il nostro stile alimentare. Secondo gli esperti ci sono tre chilogrammi che ballano a seconda che seguiamo questo accorgimento o meno. Con lo smartphone peraltro è ancor più facile e discreto di un tempo e sono moltissime le applicazioni con il diario alimentare, talune con anche il calcolo delle calorie. Utilizzando le bilance moderne, come la bilancia impedenziometrica, è poi possibile avere automaticamente anche un registro con l’andamento del proprio peso.
Non saltiamo i pasti. La precisione svizzera con cui ci si sedeva a tavola un tempo è quasi per tutti un ricordo lontano. Ciò non toglie che la famosa regola dei 5 pasti (3 principali e 2 spuntini) andrebbe sempre rispettata e senza fare accumuli. Il fisico deve avere il tempo di assimilare con calma… la stessa calma che dovremmo mettere nel masticare e nel deglutire. Saltare il pasto non insegna al corpo a non sentire la fame. Anzi, lo metterà in allarme, spingendolo a mangiare più voracemente la prima cosa che capiterà a tiro (tipicamente il junk food delle macchinette) o a ingurgitare il cibo senza misura al pasto successivo. Anche qui le conseguenze si pagano, con quattro chilogrammi in più per la precisione.
Non mangiamo fuori casa. Senza condurre voler condurre una vita monastica, sappiamo però benissimo che uscire a cena ci fa mangiare e bere un po’ più del solito. Quel tanto che basta, secondo gli esperti, per mettere su due chili e mezzo in più se quella dell’uscita è un’abitudine settimanale. In realtà, il problema si pone anche invitiamo a casa gli amici, perché tendenzialmente non offriremmo un’insalatina scondita. Come risolvere la nostra voglia di socialità, allora? Con una cintura un po’ più stretta a ricordarci di piluccare e bere meno mentre chiacchieriamo con gli amici all’aperitivo o in attesa del cinema.