Luca Giarresi

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Come Funziona lo Scaldabagno Istantaneo

Uno scaldabagno istantaneo è un apparecchio che produce acqua calda solo nel momento in cui apri il rubinetto, senza accumularla in un serbatoio. È la principale differenza rispetto al classico boiler, che mantiene sempre una certa quantità di acqua in un serbatoio isolato e la riscalda ciclicamente per tenerla alla temperatura impostata.

Nel modello istantaneo l’acqua entra fredda, attraversa un circuito dove viene scaldata e esce calda nel giro di pochi secondi. Quando chiudi il rubinetto lo scaldabagno smette di funzionare e non consuma più gas o energia elettrica. Questa logica “on demand” lo rende molto interessante dal punto di vista dei consumi, ma richiede una progettazione abbastanza sofisticata per garantire comfort, sicurezza e una temperatura il più possibile stabile. Esistono scaldabagni istantanei a gas e scaldabagni istantanei elettrici. Il principio di base è lo stesso, ma il “motore” del calore cambia: fiamma nel primo caso, resistenze elettriche nel secondo.

Indice

  • 1 Il principio di funzionamento di base
  • 2 Le parti principali di uno scaldabagno istantaneo a gas
  • 3 Cosa succede quando apri il rubinetto
  • 4 Come lo scaldabagno regola la temperatura
  • 5 Scaldabagno istantaneo elettrico: cosa cambia
  • 6 Dispositivi di sicurezza e controlli interni
  • 7 Vantaggi e limiti del funzionamento istantaneo
  • 8 Come usare correttamente uno scaldabagno istantaneo
  • 9 Conclusioni

Il principio di funzionamento di base

Il centro di uno scaldabagno istantaneo è lo scambiatore di calore. Si tratta di un serpentino o di un blocco metallico attraversato da acqua all’interno e investito da una fonte di calore all’esterno. L’acqua entra fredda nel serpentino, assorbe energia termica e ne esce più calda.

Il funzionamento si attiva solo quando c’è richiesta di acqua calda. Il dispositivo “sente” il passaggio dell’acqua grazie a un flussostato o a un sensore di portata. Quando il flusso supera una certa soglia, l’elettronica comanda l’accensione della fiamma (o delle resistenze elettriche) e la modulazione della potenza in base alla portata d’acqua e alla temperatura impostata.

La temperatura in uscita non dipende solo dall’impostazione ma anche dalla portata: più acqua passa e meno tempo ha per scaldarsi, quindi a parità di potenza la temperatura tende a scendere se apri molto il rubinetto. Per questo all’interno ci sono sensori e algoritmi che cercano di bilanciare potenza e flusso per mantenere il più possibile stabile la temperatura desiderata.

Le parti principali di uno scaldabagno istantaneo a gas

In uno scaldabagno istantaneo a gas puoi immaginare alcune sezioni fondamentali che lavorano insieme. C’è il circuito idraulico, nel quale scorrono l’acqua fredda in ingresso e l’acqua calda in uscita. C’è il bruciatore, dove viene miscelato gas e aria per formare una fiamma che scalda lo scambiatore. C’è lo scambiatore stesso, generalmente in rame o in acciaio, ottimizzato per trasferire rapidamente calore all’acqua. C’è poi la parte di controllo, con scheda elettronica, sensori e dispositivi di sicurezza.

Sul percorso dell’acqua in ingresso è installato il flussostato o il misuratore di portata, che riconosce quando apri un rubinetto e misura quanta acqua sta transitando. Un sensore di temperatura rileva la temperatura dell’acqua in uscita, confrontandola con quella che hai impostato con la manopola o sul pannello digitale.

Sul lato gas c’è la valvola gas modulante. Questa valvola regola quanto gas arriva al bruciatore, aumentando o diminuendo l’altezza e la potenza della fiamma. In molti modelli moderni la modulazione è continua e regolata elettronicamente, in modo da adattarsi in tempo reale alle variazioni del flusso d’acqua e alle condizioni impiantistiche.

Infine c’è il sistema di evacuazione fumi. In passato erano diffusi scaldabagni a camera aperta con tiraggio naturale, che prelevavano l’aria di combustione dall’ambiente e scaricavano i fumi in canna fumaria per effetto camino. Oggi sono molto più comuni gli apparecchi a camera stagna con tiraggio forzato, che aspirano l’aria dall’esterno e spingono i fumi fuori attraverso un ventilatore e una condotta coassiale o sdoppiata. Questo aumenta sicurezza ed efficienza, perché la combustione è più controllata.

Cosa succede quando apri il rubinetto

Quando apri un rubinetto di acqua calda collegato a uno scaldabagno istantaneo a gas, all’interno avviene una piccola sequenza coordinata. Per prima cosa il flussostato rileva il movimento dell’acqua. Raggiunto il flusso minimo necessario, invia un segnale alla scheda elettronica indicando che c’è richiesta di servizio.

La scheda comanda la valvola gas, che si apre in una posizione iniziale, e attiva il sistema di accensione. Nei modelli moderni questa è quasi sempre elettronica, attraverso una scintilla generata da un elettrodo. Nel giro di una frazione di secondo il gas inizia a uscire dagli ugelli del bruciatore, la scintilla lo incendia e si forma la fiamma. Un elettrodo di rilevazione conferma alla scheda che la fiamma è presente; se ciò non avviene, per sicurezza l’apparecchio interrompe il gas e segnala un errore.

Una volta accesa la fiamma, l’acqua che scorre nello scambiatore comincia a riscaldarsi. Il sensore di temperatura confronta la temperatura in uscita con quella di setpoint. Se l’acqua è troppo fredda, la valvola gas aumenta la portata e la fiamma diventa più intensa; se è troppo calda, la fiamma viene ridotta. Il processo continua finché il flusso d’acqua rimane sopra la soglia minima.

Quando chiudi il rubinetto, il flussostato rileva che il flusso è sceso sotto il limite. La scheda comanda la chiusura della valvola gas e l’estinzione della fiamma. In molti apparecchi il ventilatore continua a girare ancora per qualche secondo, per evacuare i fumi residui e abbassare la temperatura interna dello scambiatore, così da evitare surriscaldamenti e accumuli di calore.

Come lo scaldabagno regola la temperatura

Il comfort dell’acqua calda dipende molto dalla capacità dello scaldabagno di mantenere stabile la temperatura anche se la portata cambia leggermente, per esempio perché qualcun altro in casa apre un altro rubinetto o perché la pressione dell’acqua varia.

Il principio fondamentale è semplice: l’energia necessaria per scaldare l’acqua dipende dal salto termico e dal flusso. Se l’acqua entra a dieci gradi e tu la vuoi a quaranta, lo scaldabagno deve aggiungere circa trenta gradi di temperatura. Se il flusso è di pochi litri al minuto, serve meno potenza; se apri di più il rubinetto, la stessa potenza non basta più a garantire quel salto termico e la temperatura scenderebbe, a meno che la fiamma non aumenti.

Gli scaldabagni moderni effettuano questa modulazione di potenza in modo automatico, leggendo frequente­mente il flusso d’acqua e la temperatura in uscita. Alcuni modelli più avanzati misurano anche la temperatura in ingresso, in modo da compensare le differenze stagionali e di rete. In inverno, con acqua in ingresso più fredda, la potenza richiesta per ottenere gli stessi quaranta gradi sarà maggiore che in estate.

Per l’utente questo si traduce in una regolazione abbastanza semplice: di solito si imposta una temperatura obiettivo, per esempio quaranta o quarantacinque gradi, e si lascia che lo scaldabagno faccia il suo lavoro. Idealmente si cerca di evitare di miscelare troppo con l’acqua fredda al rubinetto; è meglio far uscire direttamente una temperatura vicina a quella desiderata dallo scaldabagno e regolare finemente solo se necessario. Questo riduce gli sbalzi dovuti alle variazioni di pressione tra le linee di acqua calda e fredda.

Scaldabagno istantaneo elettrico: cosa cambia

Nel modello elettrico il principio di “on demand” è lo stesso, ma la fonte di calore non è una fiamma a gas bensì uno o più elementi riscaldanti elettrici, spesso simili alle resistenze che trovi nei boiler o nelle lavatrici.

Quando apri il rubinetto, il flussostato rileva il passaggio dell’acqua e la scheda elettronica attiva le resistenze. L’acqua passa su o attorno a questi elementi e si scalda rapidamente. Anche qui sono presenti sensori di temperatura e sistemi di modulazione: in alcuni modelli la potenza viene regolata in modo continuo tramite elettronica, in altri si attivano e disattivano gradini di potenza predefiniti.

La grande differenza rispetto al gas è la potenza elettrica richiesta. Per riscaldare istantaneamente diversi litri al minuto, portandoli da temperatura di rete a temperatura di utilizzo, servono potenze anche dell’ordine di sei, nove o dodici kilowatt per singolo apparecchio. Questo significa che l’impianto elettrico domestico deve essere dimensionato ad hoc, con contratti di fornitura adeguati e linee dedicate.

Il vantaggio è che non ci sono fumi da evacuare, canne fumarie o prese d’aria da gestire. Il dispositivo può essere installato in punti dove portare il gas sarebbe complicato. È anche più semplice modulare con precisione la temperatura, perché il controllo elettronico sulla resistenza è molto fine. Lo svantaggio principale è la potenza richiesta, che in molte abitazioni con contratti standard può risultare difficile da gestire se altri elettrodomestici energivori funzionano contemporaneamente.

Dispositivi di sicurezza e controlli interni

Sia negli scaldabagni a gas sia in quelli elettrici sono presenti diversi sistemi di sicurezza. Nel modello a gas ci sono sensori di fiamma che verificano la presenza del fuoco: se la fiamma si spegne accidentalmente, la valvola gas viene chiusa immediatamente per evitare fughe. Ci sono termostati di sicurezza che intervengono in caso di temperature troppo elevate nello scambiatore, interrompendo il funzionamento per evitare surriscaldamenti.

Nei modelli a camera stagna il ventilatore e i pressostati aria verificano che il circuito fumi sia libero: se la ventola non parte, se il condotto è ostruito o se la pressione non rientra nei valori attesi, lo scaldabagno non si accende e segnala un’anomalia. Questo evita che i fumi di combustione rientrino in ambiente.

Negli scaldabagni elettrici, invece, oltre ai termostati di sicurezza che spengono le resistenze in caso di sovratemperatura, sono presenti dispositivi contro il funzionamento a secco: se non c’è acqua nel circuito, le resistenze non devono restare accese, altrimenti si brucerebbero e potrebbero danneggiare l’apparecchio. L’elettronica controlla anche eventuali correnti di dispersione e, in molti modelli, interagisce con l’impianto tramite differenziali e interruttori automatici.

In entrambi i casi la logica è la stessa: se un parametro esce dal range sicuro, lo scaldabagno si blocca, interrompe la produzione di acqua calda e richiede un intervento dell’utente o del tecnico. Questo spiega perché a volte, dopo un funzionamento apparentemente normale, l’apparecchio va in errore se ad esempio la canna fumaria è sporca o il flusso d’acqua è insufficiente.

Vantaggi e limiti del funzionamento istantaneo

Dal punto di vista dei consumi energetici, lo scaldabagno istantaneo ha un vantaggio evidente: non mantiene un volume di acqua sempre caldo, ma lavora solo quando serve. Non ci sono quindi dispersioni termiche dovute al serbatoio. Se l’uso dell’acqua calda è discontinuo e limitato, il risparmio può essere significativo.

C’è anche un vantaggio di ingombro. L’assenza di accumulo rende l’apparecchio compatto, facile da collocare anche in spazi ridotti, su balconi, in nicchie, in piccoli ripostigli. Questo lo rende interessante in appartamenti dove lo spazio è prezioso.

Il principale limite è legato alla portata. Ogni scaldabagno istantaneo ha una potenza massima, che si traduce in una portata massima di acqua calda ottenibile con un certo salto di temperatura. Se in casa vengono aperti contemporaneamente più rubinetti o se qualcuno avvia la doccia mentre un altro sta lavando i piatti, la portata richiesta può superare il valore ottimale. In quel caso l’apparecchio può non riuscire a mantenere la temperatura impostata e si percepiscono cali di calore o oscillazioni.

Un altro aspetto è la dipendenza dalle condizioni di rete idrica. Se la pressione dell’acqua è molto bassa o instabile, lo scaldabagno può fare fatica ad accendersi o a mantenere la modulazione. Ecco perché, in alcuni impianti, si prevedono riduttori di pressione o piccoli accumuli per stabilizzare le condizioni di lavoro.

Come usare correttamente uno scaldabagno istantaneo

Per sfruttare al meglio il funzionamento istantaneo è utile adottare qualche buona abitudine. Regolare la temperatura direttamente sullo scaldabagno a un valore realistico per l’uso quotidiano permette di evitare grandi miscelazioni con acqua fredda. Se scegli una temperatura troppo alta e poi misceli molto al rubinetto, costringi l’apparecchio a lavorare con grandi salti termici inutili, peggiorando la stabilità della temperatura percepita.

È utile anche organizzare i consumi in modo da non sovraccaricare l’apparecchio. Se sai che lo scaldabagno ha una certa potenza, meglio evitare di usare contemporaneamente doccia, lavatrice e lavastoviglie sulla stessa linea di acqua calda. Distribuire nel tempo le richieste aiuta a mantenere comfort e temperatura costante.

La manutenzione periodica è fondamentale. Lo scambiatore, soprattutto in zone con acqua dura, può incrostarsi di calcare nel tempo, riducendo la capacità di trasmettere calore e causando surriscaldamenti locali. I bruciatori a gas possono sporcarsi, alterando la miscelazione aria-gas e l’efficienza. Controlli periodici da parte di un tecnico abilitato, con eventuale lavaggio chimico dello scambiatore e verifica del circuito fumi, mantengono lo scaldabagno efficiente e allungano la sua vita.

Conclusioni

Lo scaldabagno istantaneo è, in sostanza, una macchina che coordina flusso d’acqua, potenza erogata e controlli di sicurezza per fornirti acqua calda solo quando ne hai bisogno. Il suo funzionamento si basa su sensori, elettronica e moduli di potenza che dialogano tra loro in tempo reale ogni volta che apri o chiudi un rubinetto.

Capire come lavora aiuta a usarlo meglio, a riconoscere i segnali quando qualcosa non va, a scegliere il modello e la potenza più adatti alle proprie abitudini domestiche. Se dimensionato correttamente, installato a regola d’arte e mantenuto nel tempo, uno scaldabagno istantaneo può offrire un ottimo compromesso tra comfort, efficienza energetica e ingombro, trasformando un gesto quotidiano come aprire l’acqua calda in un processo affidabile e controllato.

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Luca Giarresi è un esperto di fai da te, consulente per i consumatori e appassionato di lavori domestici. Dotato di una profonda conoscenza e di una vasta esperienza in questi campi, Luca ha dedicato il suo tempo a saperne di più e a condividere la sua passione con gli altri attraverso guide dettagliate e consigli pratici sul suo sito.

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