Vaniglia, bergamotto, sandalo. Scegliere il profumo giusto è davvero difficile. C’è chi usa per tutta la vita sempre lo stesso e chi preferisce cambiare in base a umore e stagione, ma anche chi non ha ancora trovato la formula perfetta.
Risulta essere ancora peggio quando il profumo dobbiamo sceglierlo per un’altra persona. Secondo gli scienziati della Charles University di Praga la difficoltà nello scegliere una fragranza adatta ad altri, sia pure la sorella o il fidanzato, è dovuta all’influenza che il nostro odore personale ha sulla possibile scelta.
L’unica soluzione, secondo gli esperti, è portare con noi il destinatario del cadeau. D’altra parte, gli scienziati sostengono che la scelta di un profumo per se stessi è invece facile e sempre azzeccata. Eppure l’esperienza dice il contrario, basta guardare i tanti flaconi mai finiti, magari acquistati d’impulso per poi rivelarsi una delusione.
Come fare per scegliere il profumo giusto? «Va sempre sentito sulla pelle, dopo una prima selezione utilizzando i cartoncini — spiega Marika Vecchiattini, esperta di profumi e autrice di “L’arte del profumo” – «Poi è utile fare un giro fuori dal negozio, aspettare ancora dieci minuti all’aperto e, se ci piace ancora, acquistarlo. Il profumo è come una canzone alla radio: a volte conquista per le note iniziali, ma dopo poco non resta niente o non piace. La cosa migliore sarebbe provare a casa un campioncino per qualche giorno».
Attenzione anche all’uso dei tester: «Spesso sono sotto la luce o il calore, e questi fattori alterano il profumo anche dopo poco tempo. Inoltre, consiglio sempre di dare due spruzzate in aria prima di provarlo sul proprio corpo. Forse questo gesto non piacerà ai negozianti, ma permette di eliminare quella parte di profumo che si trova nella pompetta e che potrebbe essere stata contaminata dall’aria, rovinandone l’aroma».
A volte il profumo sentito all’amica che ci piace così tanto non rende altrettanto bene sulla nostra pelle: colpa degli ormoni, che incidono notevolmente sulle note e che cambiano a seconda dell’età e del ciclo. Non solo: anche il tipo di pelle, più o meno grassa, con più o meno cellule morte, cambia la percezione olfattiva dello stesso prodotto. Infine, è importante il gusto personale: c’è chi preferisce profumi caldi come vaniglia e talco o note avvolgenti come il sandalo, ma anche fresche come gli agrumi. «Sono due i fattori che influiscono sul nostro gusto — sottolinea Marika Vecchiattini – i ricordi e la cultura di appartenenza. Se da piccole nostra madre indossava un profumo alla rosa è molto probabile che da grandi ci piacciano questi toni, così come se l’insegnante di matematica usava il sandalo è facile che questo profumo non ci lasci bei ricordi. Dal punto di vista culturale, invece i gusti cambiano di Paese in Paese. In Italia piacciono le note del talco e del borotalco, legato a ricordi in tenera età. Lo stesso effetto per gli spagnoli è dato dall’acqua di fiori d’arancio, mentre negli Stati Uniti dal profumo tipico del Didò». Anche le aziende lo sanno e ai chimici profumisti vengono richieste formule ad hoc in base al Paese di destinazione.